L’Emilia Romagna è forse la regione italiana con la maggior varietà di prodotti enogastronomici conosciuti in tutto il mondo e divenuti simbolo del cibo italiano. Il suo vasto territorio racchiude un’ampia diversità di paesaggi, tradizioni e culture che hanno favorito lo sviluppo di cibi unici al mondo.
Dalle alture dell’appennino Emiliano alle affollatissime spiagge romagnole, dalla pianura padana alle paludi della foce del fiume Po, ognuno di questi luoghi vanta una serie di prodotti d’eccellenza.
Le strade dei vini e dei sapori
L’Emilia Romagna è terra di vini, su tutti il Lambrusco (il vino più venduto in Italia, proveniente da vitigni nelle province di Modena e Reggio Emilia) e il Sangiovese di Romagna.
Merita ricordare che la regione Emilia Romagna è stata la prima a creare una rete di 15 strade, denominate le Strade dei Vini e dei Sapori, che coprono circa 2000 km e permettono al turista di scoprire itinerari enogastronomici che fanno tappa in circa 1000 tra cantine, botteghe, salumifici, aziende casearie.
Per chi giunge in aereo e non ha possibilità di muoversi in comodità, può optare per un noleggio auto all’aeroporto di Bologna e godersi i paesaggi dell’Emilia Romagna.
È un abbinamento innovativo tra turismo culturale e culinario, che permette di intervallare la conoscenza delle città d’arte con piacevoli soste alla scoperta dei sapori e dei prodotti di questa regione. L’iniziativa coinvolge, grazie agli assessorati regionali, tutte e 9 le province della Regione.
I Salumi
Uno dei più famosi salumi nel mondo è sicuramente il Prosciutto di Parma DOP, che nasce sia dall’abilità sviluppata nei secoli dai produttori locali sia dalla qualità dell’allevamento dei suini.
Restando in ambito salumi, non si possono non citare il Culatello di Zibello DOP, ricavato dalla coscia del maiale disossata e trattata secondo metodi tradizionali e la Mortadella di Bologna IGP, carne di suino tritata e arricchita con lardo, spezie, pistacchio e successivamente insaccata e cotta.
Leggermente meno conosciuta, ma ugualmente squisita, la coppa piacentina.
Il Parmigiano Reggiano DOP e l’Aceto Balsamico DOP
Famoso in tutto il mondo e, purtroppo, oggetto di numerose imitazioni mal riuscite, il Parmigiano Reggiano DOP è un formaggio a pasta dura stagionato dai 24 ai 90 mesi; si narra che le vacche della provincia di Reggio Emilia siano state introdotte in loco addirittura dall’epoca dei Longobardi.
Passando alla zona di Modena, molto apprezzato è l’Aceto Balsamico DOP, che si ottiene dal mosto d’uva cotto e lasciato invecchiare per oltre 10 anni nella sua varietà più pregiata.
Pasta fresca
Altro simbolo della cucina emiliana è la pasta fresca all’uovo, la cui preparazione è tramandata, immutata, da generazioni di massaie: tortellini bolognesi, anolini piacentini, cappelletti modenesi, tortelli di zucca di Ferrara sono le varietà più conosciute. Il classico sugo di accompagnamento è il ragù alla bolognese, tipico condimento a base di carne tritata mista famoso universalmente.
La Piadina Romagnola
Le zone costiere della riviera romagnola, sinonimo di mare e divertimento per giovani a famiglie, ci regalano la tradizione della piadina: una sfoglia a base di ingredienti poveri, come farina di grano e strutto, cotta su pietra refrattaria e poi farcita a piacere. Uno dei più classici ripieni è quello a base di prosciutto e scquacquerone, un formaggio morbido spalmabile tipico della Romagna.
Alcune specialità meno conosciute
Prodotti più di nicchia e forse meno conosciuti, ma non per questo di minor qualità, sono l’anguilla del delta del Po (squisita la preparazione alla comacchiese, ossia a base di cipolle bianche e pomodoro, accompagnata da polenta di mais grigliata) e le rane, mangiate in zuppa o fritte, tipiche della zona di Ravenna.